SPESSO LA SOLUZIONE
by Alessio
Quando Dennis Portland accese la sigaretta sulla poltroncina dietro la scrivania del suo ufficio, lo fece con un piacere più vivo rispetto alla soddisfazione che la carenza di nicotina provoca quando si da fuoco al tabacco dopo una lunga notte di astinenza. Era solo questione di tempo, in effetti gustava il preludio di un cinico godimento: uno a uno, palla al centro.
Le sostanze che provocano dipendenza sono conosciute e riconosciute. In effetti chiunque ne faccia uso è, chi più chi meno, a conoscenza dei reali pericoli a cui va in contro, gestendone come meglio crede la somministrazione. Il fatto stesso di conoscerne le caratteristiche assuefacenti, dà un certo vantaggio al fruitore.
Il sapere di aver negato subdolamente questo stesso vantaggio al suo vecchio amico, gli soddisfaceva quel desiderio di riscatto che da anni anelava tanto nei confronti del libertinaggio in cui Pert Finson intingeva la propria vita ormai da sempre, mentre lui ne agognava il vellutato sapore che da cinque anni ormai neanche più sfiorava le sue labbra di uomo “felicemente sposato”. Quando Pert irruppe nella stanza, Dennis aveva ancora aspirato le prime boccate di fumo.
– Sapevi tutto, non è così?! La conoscevi prima ancora di Milly tua moglie! Ci sei stato sei mesi insieme, non negarlo!
Spegnendo con calma la sigaretta praticamente quasi intonsa, Dennis dalla sua poltrona disse – Pert, amico mio. Sembri esausto, hai passato una nottataccia? Siediti, vuoi un caffè?
– Al diavolo i convenevoli, Dennis! Perché non mi hai detto di Veronica? Me l’hai presentata di proposito, non è così? Sapevi chi era e di cosa era capace!
– Dio da il pane a chi non ha denti, quanto è vero! – rispose Dennis alzandosi dalla poltrona con un tono tanto docile quanto fuori luogo, e continuò – Non avrei mai immaginato che Pert Finson, il dongiovanni dei pub del sabato sera, il casanova delle mogli insoddisfatte mi avrebbe mai potuto rinfacciare un giorno di avergli presentato una donna come Veronica. Sai in quanti vorrebbero essere nei tuoi panni ora? Devo essere sincero, mi aspettavo un ringraziamento!
La goccia di ironia di quelle parole, bastò a far travasare di rabbia gli occhi di Pert che gridò – Dio solo sa da quante notti non dormo tre ore di fila, Dennis! Quella donna è il diavolo in persona, i suoi fianchi l’inferno, e le sue cosce ne sono le catene! A questo mi sono ridotto. Riesco a malapena a farmi una doccia e rinfilarmi i pantaloni sporchi da giorni. Indosserei volentieri anche le mutande di una settimana, rivoltate come guanti, se solo riuscissi a trovarle!
– Pert, e io cosa c’entro? – lo apostrofò Dennis sedendosi sulla scrivania dopo aver spostato alcuni fogli – Anche se fossi responsabile del vostro incontro come tu stesso affermi, non sono certo io a puntarti una pistola alla tempia costringendoti a vivere quello che tu stai definendo un incubo. Lasciala perdere, no? Altrimenti potrei dubitare della tua sincerità e pensare che la cosa non ti dia poi così fastidio. E poi scusa, ma non eri tu che dicevi di voler morire, quando il tuo tempo sarebbe venuto, durante un orgasmo tra le gambe di una donna, e che solo l’aumento drastico della frequenza di questa situazione nella tua vita avrebbe aumentato in maniera significativa la possibilità che ciò accadesse?
La risata a mascelle aperte echeggiò un istante dopo, ma tradiva più un bene fraterno che una derisione.
– Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato, Dennis! Sai perfettamente quante donne sono passate tra le mie coperte, e quante io sia capace di farne passare anche in una notte sola. Ma questa ti assuefà fino alla nausea, e quando i conati arrivano dallo stomaco nel momento in cui lei ti chiama non ancora sazia dal letto, puoi solo calmarli ricominciando da capo! E’ un’abile e sincera burattinaia, ma persino una marionetta avrebbe più dignità di me! Devo trovare un modo per lasciarla – la sua voce era andata man mano calando – aiutami ti prego, sto male! – e tremando.
Dennis non credeva alle sue orecchie, e rabbrividì dall’ emozione nel vedere il suo vecchio amico Pert bagnare le sue guance di un liquido che non aveva mai visto prima di quel momento gocciolare dai suoi occhi. In effetti aveva davvero un pessimo aspetto, e solo ora notava che probabilmente aveva perso più di qualche chilo in quelle tre settimane.
Quando riconobbe alcune vistose macchie chiare all’altezza del cavallo sul suo pantalone blu a righe con cui si sarebbe recato al lavoro allo sportello più tardi, trovò la risposta alla domanda retorica che si era posto dopo aver presentato i due alla festa aziendale: “avrò esagerato?”.
La sua fanciullesca rivincita su Pert e sul continuo vantarsi della libertà di scapolo non gli interessava più ormai. Sebbene ammise non senza compiacersi di essere riuscito ad ottenerla, farfugliò parole di conforto mentre pensava ad una possibile soluzione del problema.
Cinque anni prima fu lei a lasciarlo per un altro uomo ma la cosa risultò del tutto fortuita: quante possibilità c’erano che Veronica potesse incontrare di nuovo un uomo così ricco, bello e coglione come quello per cui lasciò Dennis? Per quanto ne sapesse, lui e Pert, non erano di certo ricchi, ma le altre due caratteristiche erano più che sufficienti per Veronica, purtroppo .
– Voglio di nuovo la mia libertà, Dennis! Ho paura di me stesso, ora. Ho provato piacere come mai prima d’ora, come mai con nessuna. Ad ogni sospiro di godimento sento scivolare via la mia anima tra le sue gambe, e questo la eccita ancor di più, ne sono certo, stringendo la sua morsa su di me. Mi sento vivo solo sopra di lei. Il resto non conta. Non è sano tutto questo! Ho bisogno di aiuto, non puoi negarmelo!
Dennis, a causa della pena che provava, non reggeva la vista di Pert ormai già da diversi minuti, mantenendo comunque l’attenzione sulle parole ma facendo vagare nervosamente i suoi occhi in giro per la stanza, quando il suo sguardo si fermò sulla cornice d’argento che inquadrava il ritratto di Milly, sua moglie, causa unica del suo essere “felicemente sposato”, lasciandolo folgorato.
Avvicinatosi di soppiatto con un sinistro ghigno, come quando si sta per dire una battuta tagliente al vicino durante uno spettacolo di teatro nel silenzio della rappresentazione, cingendo calorosamente le spalle di Pert, fece partire una lunga spiegazione con queste parole – Sai Pert, spesso la soluzione…
La sera stessa Pert salì le scale per raggiungere il portone di casa con particolare nervosismo. Oltre a quello provocato ormai da settimane dalla presenza di Veronica nel suo appartamento, si aggiungeva quello procurato dall’oggetto che nascondeva nel fodero della giacca, tenendolo stretto con la mano umida di angoscia a causa dell’azzardo che stava per compiere, ma che sapeva necessario. Quando entrò in casa, la ragazza che aveva sentito girare le chiavi nella serratura, non fece in tempo a cingerlo con le braccia che rimase pietrificata alla visione di ciò che le si poneva davanti al petto.
– Vuoi sposarmi, Veronica? Rendi quest’uomo felice per il resto della tua vita. Ti amo. – dichiarò con un filo di voce in ginocchio, porgendole un anello luccicante e tenendosi a stento in equilibrio debole come era.
Tra un balbettio e l’altro la ragazza ripose – Credo tu stia correndo un po’ troppo, Pert. Non credo tu capisca la natura del nostro rapporto. Anzi, se non ti conoscessi direi che sei impazzito! A pensarci bene, ma chi ti conosce?!
Raccogliendo tutte le sue cose di fretta in un borsone che alla fine pareva scoppiare continuò a sentenziare – Me li scelgo con il lanternino gli uomini!
Poco prima di sbattere la porta dietro di sé continuò – Ma dove li trovo tutti?! Devo essere una specie di calamità per i cerebrolesi!
Pert, rimasto solo, si abbandonò stremato sul divano, privo di qualsivoglia movimento a parte quello vitale del respiro.
Fino all’ultimo momento aveva dubitato che l’espediente suggeritogli dal suo vecchio amico potesse realmente funzionare. Mille domande gli iniziarono a ronzare per la testa, ma due in particolare lo fecero rabbrividire per quanto pericolosamente si era sporto sul ciglio della rovina: e se Veronica avesse risposto affermativamente? E se fosse stato un altro dei tranelli di Dennis?
Poco dopo fu vinto dal sonno.
Alessio